venerdì 30 agosto 2013

Film visti. Elysium, guardare al presente scrutando il futuro

ELYSIUM
Regia di Neill Blomkamp. Con Matt Damon, Jodie Foster.

[Voto 3,5 su 5]


ELYSIUM: UN'ALLEGORIA FANTASCIENTIFICA SULL'IMMIGRAZIONE

Nel 2009 il regista Neill Blomkamp si presenta sulla scena cinematografica con il suo primo lungometraggio (District 9) convincendo critica e pubblico con il suo mix di originalità e innovazione nel trattare il tema dell'invasione aliena corredato da un pungente commento sulla società. Con Elysium, la sua seconda opera, Blompkamp continua sulla scia della fantascienza mista a forti connotazioni sociopolitiche e presenta due mondi distinti e separati: la Terra sovrappopolata e in rovina da una parte, Elysium dall'altra, una  enorme stazione spaziale orbitante abitata da persone estremamente ricche che si sono create un nuovo mondo parallelo, salubre, ipertecnologico ed esclusivo. A nessuno che non appartenga alla ristretta cerchia di cittadini autorizzati è consentito l'accesso alla nuova Terra artificiale. Gli intrusi sono allontanati con la forza o eliminati senza scrupoli.

La metafora fantascientifica di Elysium che si aggancia alla realtà odierna è fortissima e trasparente. La società attuale vive esattamente questo conflitto e in particolare l'Italia, per la sua collocazione geografica al centro del Mar Mediterraneo che la individua come porta dell'Occidente del benessere per tutta quella parte del mondo genericamente definita come Terzo mondo sottosviluppato o in via di espansione. E le reazioni sono quelle che ben conosciamo dalle cronache quotidiane e dai commenti e le prese di posizione dell'opinione pubblica. Ormai la diffidenza verso gli immigrati è diventata rabbia e rifiuto generalizzato con evidente matrice razzistica e xenofoba. A priori, sulla base di pregiudizi e preconcetti che sposano prima di tutto l'etnia e il colore della pelle come elementi discriminanti. Persino Papa Francesco è stato pesantemente attaccato per la sua scelta di testimoniare fratellanza e accoglienza cristiana ai migranti che approdano sull'isola di Lampedusa. Neppure la massima autorità e capo spirituale del mondo cattolico si è salvato dal vero e proprio linciaggio portato da una certa parte dell'opinione pubblica italiana.
Naturalmente il film dopo un inizio descrittivo delle differenze tra i due mondi, quello terrestre dei poveri e derelitti e quello artificiale dei ricchi ipercivilizzati, segue il suo filo logico sviluppando la parte più filmica e d'azione della trama. Con i Buoni eroici e idealisti (Matt Damon in insolita versione Rambo) che combattono i Cattivissimi e spietati detentori del potere (una luciferina Jodie Foster leader dei terrestri privilegiati). L'epilogo non è del tutto scontato e si mantiene ad alto livello di coinvolgimento per lo spettatore nel classico modulo di action movie. Mantenendo però una matrice sociologica che offre una lucida chiave di lettura sul problema evidenziato in apertura. L'integrazione e la condivisione delle risorse naturali e tecnologiche è l'unica strada per evitare il conflitto aperto tra i due mondi che si attraggono e respingono vicendevolmente. Una chiave di lettura offerta dal film che cade a pennello nella realtà attuale, italiana e non solo, ovviamente. O l'Occidente si rende conto che la chiusura e le barricate portano solo ad accentuare una spirale di odio oppure la marea enorme che spinge dal Terzo mondo avrà alla lunga la meglio col risultato di rischiare di spazzare via quello che rimane della cultura occidentale. E personalmente non vedo soluzioni alternative, credibili e praticabili alla condivisione e integrazione anche nel ristretto ambito della nostra povera Italia.

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